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60 anni del Consorzio: il Prosciutto di San Daniele si prepara alle sfide del futuro

di Nicola Sivilotti
15-11-2021

Il Consorzio ha rilanciato gli obiettivi per il futuro concentrandosi sul tema della sostenibilità per commisurare il sistema economico e sociale con maggiore attenzione all’ambiente e all’etica.

Nel 2021 si celebra il sessantesimo anniversario del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, l’organizzazione costituita nel 1961 a opera di produttori, imprenditori e cittadini di San Daniele del Friuli, al fine di promuovere e tutelare il marchio prosciutto di San Daniele. In occasione della celebrazione dell’anniversario, martedì 9 novembre, il Consorzio ha rilanciato gli obiettivi per il futuro concentrandosi sul tema della sostenibilità per commisurare il sistema economico e sociale con maggiore attenzione all’ambiente e all’etica. Dal 1961 fino a oggi, il Consorzio ha portato avanti un connubio perfetto di tradizione e innovazione: da una parte tutelando l’antica ars technica dei mastri prosciuttai, dall’altra aggiornando le regole della produzione inserendo importanti elementi per la tracciabilità del prodotto, la salvaguardia ambientale e la tutela degli animali. Il comparto agisce per una consapevole gestione della filiera della DOP, della produzione del prosciutto di San Daniele e della sua presenza sul mercato per proteggere la natura e tutelare la salute delle persone. Il Consorzio, seguendo l'evoluzione imprenditoriale italiana, si è adoperato all’interno dello schema dei prodotti ad indicazione geografica con un'evoluzione continua verso il Prosciutto di San Daniele 4.0: un sistema economico e sociale con maggiore attenzione all’ambiente e all’etica.

Nel corso dell’ultimo decennio sono state numerose le iniziative di innovazione nella filiera:
- modifica al disciplinare di produzione con l’obiettivo di migliorare gli aspetti determinanti nella produzione della DOP a garanzia della tutela del marchio e del consumatore, ponendo anche l'accento sul territorio e sul distretto produttivo di San Daniele;
- introduzione di un sistema di tracciamento digitale su ogni vaschetta di prosciutto pre affettato attraverso un qr code per reperite le principali informazioni sul prodotto e verificare la conformità della confezione;
- utilizzo di un impianto consortile di pretrattamento delle acque reflue dei prosciuttifici per migliorarne le caratteristiche prima della fase di smaltimento;
- raccolta e trattamento del sale esausto derivante dalla produzione e riutilizzo nell’industria conciaria o come antighiaccio stradale.

“Nel futuro andrà trovato un giusto equilibrio tra la necessità di produrre e l’etica verso l’ambiente ed il benessere animale, generando così un miglioramento a cascata degli stili di vita" ha riportato Mario Emilio Cichetti, Direttore del Consorzio durante l’evento. "Nel 2022 vedranno luce nuove importanti iniziative, prevalentemente di natura economico ambientale, tra cui il potenziamento degli impianti per il recupero e riutilizzo del sale, la valorizzazione della qualità del prodotto, il basso impatto ambientale e il rispetto della filiera. La tutela del territorio si conferma un elemento cruciale perché per continuare a produrre un prodotto di qualità occorre che il luogo di lavorazione sia di qualità” conclude il Direttore.

Giuseppe Villani, Presidente del Consorzio del Prosciutto di San Daniele ha ricordato che la sostenibilità è il tema centrale che il Consorzio sta perseguendo: “Non si tratta solo di ambiente, ma di rispetto per le persone, di corretto utilizzo delle strutture e etica gestione delle risorse del territorio, anche nel rispetto dei nostri consumatori. L'augurio a tutti i nostri consorziati è che proseguano su questa strada continuando a sentirsi giovani anche per i prossimi 60 anni, perché i giovani riescono sempre ad avere la visione improntata verso il futuro".

Il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga: “Ringrazio il Consorzio del prosciutto di San Daniele e i produttori che ne fanno parte per questi primi 60 anni di attività: grazie a loro il marchio San Daniele e il territorio in cui viene prodotto sono conosciuti in tutto il mondo come sinonimo di qualità. L'alleanza tra pubblico e privato, anche nella promozione dell'agroalimentare, è fondamentale per valorizzare una comunità e un prodotto che deve essere sempre più apprezzato dai consumatori internazionali. La politica deve tutelare dall'omologazione delle produzioni agroalimentari e valorizzare invece le diversità dei territori. Strumenti come il Nutri-Score mettono in discussione questo valore aggiunto e danneggiano il nostro comparto agroalimentare".

Sul dibattito è intervenuto anche il Ministro Stefano Patuanelli: “Per tutelare i prodotti ad indicazione geografica è necessario combattere queste battaglie facendo luce sulla qualità delle filiere produttive. Il percorso del Consorzio del Prosciutto di San Daniele è esemplificativo rispetto ad altri prodotti: dalla tracciabilità della filiera con la tecnologia, ai controlli sui produttori e sulla qualità del prodotto e sino alla tutela responsabile delle acque e dell’ambiente. È importante utilizzare queste evoluzioni per combattere le fake news”. Continua il Ministro: “Il problema del Nutri-Score è il tentativo di omologare e confondere le esigenze salutistiche con i prodotti alimentari, omettendo il sano equilibrio e il modo con cui consumiamo tutti i cibi. E’ importante tutelare e promuovere le eccellenze agroalimentari che si basano su distintività, eccellenza, cultura e sono vivo collegamento con i territori e le tradizioni, cuore pulsante dei prodotti DOP e IGP.”

La tutela dell’ambiente e della sostenibilità è stata al centro dell’intervento dell’Europarlamentare De Castro: “Il dibattito in corso in Europa prova a trovare un equilibrio tra la tutela dell'ambiente e gli aspetti economici, fondamentali per gli imprenditori per essere competitivi sul mercato. Questo è necessario per esaltare le qualità che il patrimonio agro alimentare italiano tramanda da decenni mantenendo un’importante attività economica per tutte le filiere. L'Unione Europea deve rafforzare la tutela dei prodotti con maggiori controlli e iniziative per esaltarne le qualità ed intervenire per permettere ai sistemi produttivi italiani - per propria natura già vocati alla sostenibilità in un sistema fortemente legato ai territori - di migliorare l'attenzione all'ambiente, come sempre più richiesto dai cittadini alle istituzioni”.

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Nicola Sivilotti

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