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Beatrice Feo Filangeri e Villino Messina Verderame :Una sfida lunga dieci anni .Dal degrado alla riqualificazione

di Luigi Piranesi
04-05-2018

L'Odissea di una donna che ha fatto recuperare un bene Liberty nella sua Palermo. Dopo anni di degrado e di silenzio .

  Villino Messina Verderame la sfida vinta da Beatrice Feo Filangeri In questi giorni si parla tantissimo di un prezioso bene recuperato dalla Regione Sicilia, durante l’ultima Finanziaria : Si tratta di un edificio Liberty  di Palermo, nel cuore elegante e pulsante della città . Un edificio firmato Salvatore Benfratello del 1915 , con la classica torretta , ma con un bel blasone laterale, fregi ed elementi interessanti di quella che fu l’Art Noveau a Palermo, nel suo periodo splendido.
Villino Messina Verderame Un edificio, dimenticato, per più di venti anni, lasciato nel silenzio nel degrado sempre più crescente a rischio crollo. In questo immobile abitó anche la Famiglia Feo Filangeri , l’avv Franz con il padre Ammiraglio della Marina Militare, altissima borghesia di imprenditori ed industriali del cotone e del ferro,che avevano scelto proprio via Notarbartolo e via Lo Jacono per le loro residenze, tutte Ville ed edifici Liberty.  Villino Messina Verderame fu salvato dalle ruspe e della Sacco proprio da loro,  ma poi per varie vicissitudini dovette essere ceduto alla Caserma dei Carabinieri, fino a passare ad un ente privato . Fu l’inizio della fine, dopo poco fu chiuso e lasciato nell’indifferenza collettiva al suo degrado. Un silenzio che ha interotto una donna , con azioni mirate e senza tregua ,per molti anni, Beatrice Feo Filangeri,figlia dell’avv Franz. Ogni giorno ha interessato trasversalmente  politici , imprenditori, personaggi della cultura e della società civile affinché questo bene si salvasse. Ogni giorno senza tralasciare niente e nessuno. Una sfida, una battaglia durata troppo tempo, quando a nessuno interessa di quel gioiello Liberty, e molti non ne conoscevano né il nome e nemmeno l’esistenza, o almeno non ne davano alcuna importanza. Beatrice riesce a far interessare la politica,  in primis il Vice presidente della Regione ,il Prof Armao, che sposa in pieno la causa , e non solo lui. Così dopo anni di tentavi a vuoto, trova interlocutori validi nella Politica Regionale , denuncia lo stato di degrado con dossier fotografici da lei fatti produrre, porta petizioni firmate da 3000 cittadini, testimonianze, appelli , da Vittorio Sgarbi, all’erede dei Benfratello il Prof Luigi Benfratello , nipote del progettista. Finalmente riesce ad accendere un faro sul buio e molta curiosità. L’edificio dimenticato da tutti anche da quella cultura palermitana e siciliana che avrebbe dovuto combattere con lei, diventa noto a tutti. Oggi qualcuno dovrebbe ringraziare questa donna per il tempo, l’impegno e il grande risultato che ha contribuito a portare alla riqualificazione di un bene comune. Inutile girarci attorno, inutile strombazzare vittorie e meriti, la salvezza di un edificio in serio pericolo di crollo, lo si  deve alla sua tenacia. I politici hanno fatto la loro parte ,ma solo nelle trance finale degli  ultimi  mesi e giorni. Da pochi giorni la parabola di questa immensa sfida vinta da una donna determinata ed abile si chiude con l’acquisizione del bene da parte della Regione. Adesso c’è chi chiede che si faccia un Museo, Beatrice Feo Filangeri ne sarebbe felice… anche lei aveva proposto in modo totalmente disinteressato  , dettato solo dall’amore per quel luogo, di donare un patrimonio importante della sua Famiglia materna ( Filangeri Cutó) relativo ad archivi, lettere, foto, e beni di altro genere per creare una Fondazione fruibile a tutti. Ma il Museo Liberty proposto adesso  da qualche fazione politica ,le sembra un’idea appropriatissima per uno degli ultimi superstiti di una guerra, la guerra del Liberty a Palermo .  ( nella foto Beatrice Feo Filangeri, chiama Vittorio Sgarbi per lanciare un appello a favore del recupero del bene)    (Nelle foto Villino Messina Verderame , e una foto d’epoca fornitaci dalla Feo Filangeri ,  dove si vede il padre ,risalente agli anni 50/60 dello stesso, a destra)

2008/2018  Beatrice Feo Filangeri : Vi racconto la mia Odissea per salvare Villino Messina Verderame   Dall’interminabile fatica alla vittoria , storia di una donna che ama il Liberty –    Anche le imprese più difficili possono avere un lieto fine. La fatica titanica di Beatrice Feo Filangeri perseverata per quasi dieci anni, rivolta ad un bene prezioso da salvare , prossimo al crollo : Villino Messina Verderame ,a Palermo ( 1915 S.Benfratello) . Raccontata in tutti i dettagli:   ( nella foto Villino Messina Verderame a Palermo in via Lo Jacono n9)       Arrivai in via Notarbartolo che avevo pochi anni… Quattro o cinque ,e ci restai per tutta la vita …erano gli anni 70, ricordo che demolirono ancora un edificio Liberty al civico 23, ed io piansi, ero una bambina … ” Poi gli anni ottanta , io andavo a scuola all’Alberico Gentili, passavo ogni giorno davanti al Villino Messina Verderame, le persiane erano aperte o semichiuse, vi era la Caserma dei Carabinieri. Ma quel delizioso Villino Liberty con la sua torretta, era stato dimora  amatissima di mio padre, che aveva sempre vissuto in via Notarbartolo , e che ogni giorno dopo pranzo, mi raccontava del periodo splendente della Palermo dei Villini Liberty , illuminati di sera , dalle vetrate colorate e dispensatori di bellezza e profumo di gelsomino. Mi raccontava una via Notarbartolo che anche io vivevo , ma totalmente diversa… ed io immaginavo. Mi raccontava che via Notarbartolo terminava da un lato poco oltre la stazione , e li vi era solo campagna , mi raccontava che la sera in primavera gli amici del quartiere passeggiavano tra le Ville Liberty e il suono del pianoforte che fuoriusciva dalla torretta di Villino Verderame, fino ad arrivare al vicinissimo viale della Libertà tripudio di altrettanta bellezza Art Noveau. Vi.abitó fino  al 1965 , con il padre Nicoló ammiraglio della Marina militare, lo salvarono dal boom  speculazione edilizia e dalle ruspe …Così sono cresciuta e il Villino era qualcosa di familiare, …ma piano piano iniziava a presentare i segni di una costante incuria. Finché un giorno ( nei primi anni 90) chiuse i battenti , e furono murate le finestre. Fu il giorno più triste della mia adolescenza, capii che era l’inizio della fine, e non mi sbagliavo. Quel giorno corsi da mio padre per comunicargli la notizia e scorsi nei suoi occhi un’immensa tristezza mista a malinconia… Passarono gli anni, nessuno più si interessò alla sorte di quel bene, si spensero le luci e l’attenzione. Cadde nel dimenticatoio, nel silenzio e nell’indifferenza. Non esisteva più … I passanti ogni tanto lo guardavano con commiserazione borbottando “peccato” … nessuno sapeva nemmeno come si chiamasse… Intanto mio papà inizio a star male e spesso mi diceva che gli sarebbe piaciuto che mi fossi occupata di quella causa , di salvare il Villino,magari di comprarlo , di viverci o meglio di aprirlo al pubblico. Passarono gli anni mio padre si aggravó sempre di più , ma non perse mai l’occasione per strapparmi la promessa che avrei salvato dal degrado quell’edificio, fino al suo ultimo giorno… Così fu… Un pomeriggio scesi da casa e mi recai ad osservare il Villino, mi chiesi che doveva avere un proprietario e chiesi a tutto il quartiere se sapessero chi fosse… Nessuno sapeva . Inizia da qui la mia odissea ,era il 2008 . Comincia un lavoro di indagine, scoprire i proprietari che da tempo erano sempre diversi, fino ad arrivare ad un avvocato che si occupa di beni  all’asta, é lui che mi informa che la proprietà era della CRIAS una cassa artigianale per l’agricoltura, con sede a Catania. Cerco l’indirizzo della CRIAS , e chiamo. Chiedo se fosse stato possibile entrare nel Villino e mi presento come persona interessata all’acquisto. La CRIAS acconsente alla mia richiesta e riesco ad entrare nell’edificio dopo vari passaggi durati qualche mese. Mi si presenta uno scenario catastrofico. Il degrado e l’incuria visibili sono nulla rispetto a ciò che mi si presenta all’interno, la parete del prospetto posteriore é divisa in due da una lesione importante e il Villino é sommerso da montagne ti guano di piccione considerato rifiuto speciale e altamente pericoloso. Non riesco a proseguire la visita devo fermarmi ma scatto alcune foto che si riveleranno di grande importanza. Dopo qualche mese decido di andare personalmente a Catania per discutere con il direttore della Crias , della sorte dell’immobile e propongo l’idea di prenderlo io stessa in comodato d’uso per farne un Museo/Fondazione a condizione di riqualificarlo a spese mie. La crias accetta. Ma anche li mi trovo dinnanzi ad un grande ostacolo, la ristrutturazione costa una cifra esorbitante e nessun ente pubblico o privato accetta la mia proposta. Non mi arrendo. Inizia così un’altra odissea, il pellegrinaggio negli uffici degli Enti pubblici. Inizio con l’Assessorato Beni Culturali Comune , molti non sanno nemmeno cosa sia Villino Messina Verderame … Parlo con tutti dai dirigenti alle massime autorità, senza riscontrare nessun reale interesse. Sono passati altri due anni… Nulla e nessuno é interessato all’edificio, pochi lo conoscono. Cambio strategia , decido che quell’immobile deve diventare famoso, tutti lo devono conoscere , accendere un faro nell’oscurità più assoluta. Opto per un’operazione capillare e assillante di divulgazione. Articoli, interviste, petizioni, pagine Facebook… il Villino inizia ad essere noto a tutti. Tutti , anche chi non sapeva nemmeno dove fosse, iniziano a conoscerlo e ad amarlo… Mi chiamano per avere notizie tanti imprenditori e giornalisti… Mesi e mesi di telefonate, richieste , articoli,appelli, video. Decido così di coinvolgere anche Vittorio Sgarbi, chiedendogli personalmente se può venire a Palermo a lanciare un appello a favore della salvaguardia di questo bene Liberty. Lo fa . Il video riscontra un grande successo arrivando a più di un milione di visualizzazioni nel web. Villino Messina Verderame ormai é noto a tutti. Ma non basta … Si deve salvare , sta crollando, é in pericolo. Serve la politica . Decido di coinvolgere il Comune di Palermo, in occasione del riconoscimento “Palermo Capitale della Cultura ” . Scrivo al Sindaco, che mi supporta nell’impresa ma non può che far questo solo moralmente. Telefono all’Assessore Arcuri e anche lui mi dice che non é possibile che il Comune acquisisca il bene . Anche qui nulla da fare. L’attenzione per il Villino intanto cresce ogni giorno di più fomentata dai miei appelli giornalieri e dal pericolo reale di un degrado in stato avanzato, pubblico le foto dell’interno allertando del pericolo ecologico che rappresenta il guano di piccione. Esortando ad agire subito a dare una bonifica ambientale … Trovandomi un giorno all’attivo di un palazzo in via Mattarella, noto che da un angolo si vede bene il prospetto posteriore del Villino, e la lesione appare in tutto il suo reale pericolo. Decido quindi di chiamare un amico fotografo professionista per scattare delle foto da quella prospettiva , il mio amico Davide Valdesi accetta subito, e scatta foto che si riveleranno determinanti. Il mio dossier é completo non resta che l’ultimo step. La politica Regionale . Sono passati intanto più di nove anni da quel giorno che decisi di iniziare questo percorso. 2018 : elezioni regionali, cambia tutto il sistema. É il momento giusto, conosco molti deputati eletti che hanno grande sensibilità a questi temi ,persone colte e lungimiranti. Iniziamo: Il primo che vado a trovare é l’On Alessandro Aricò, il quale si mostra molto ottimista ed interessato alla vicenda, raccoglie dati informazioni e mi dice di attendere. Ma la politica regionale deve essere tutta messa al corrente e tutta d’accordo. Dopo qualche mese decido però di recarmi nuovamente da un altro politico si tratta dell’On. Giancarlo Cancelleri Vice Presidente Ars , mi presento a lui con la stessa documentazione. Mi ascolta con grande attenzione e mi assicura su un suo tempestivo intervento, una lettera di ammonimento alla CRIAS , con la richiesta di mettere in sicurezza il bene spedita da lui e dalla Soprintendenza. Così fa. Dopo pochi giorni le lettere vengono inviate alla CRIAS. Che risponde di non poter intervenire e non potere salvare il bene dal degrado. Nel frattempo la mia petizione On line raggiunge circa 2500 firme e tra queste anche quella di Luigi Benfratello, nipote dell’architetto Salvatore Benfratello che costruì la Villa Liberty. Lo contatto immediatamente. La sua testimonianza stuzzica l’attenzione di molti. Si crea una bella sinergia con il Dott. Benfratello nel ringraziarmi a nome della sua Famiglia si mette a disposizione per la causa. Mi mette in contatto quindi con l’Arch. Marilú Miranda dirigente della Soprintendenza che decide di far sollecitare ancora una volta la Crias alla messa in sicurezza dell’immobile. Ma la crias da picche . A quel punto le acque si sono smosse abbastanza e la Regione decide di inserire nella Finanziaria l’acquisizione del bene dalla società ormai in liquidazione. É l’ultimissimo step. L’emendamento é pronto. Adesso deve essere approvato da tutti, altrimenti é la fine . Decido di andare a trovare il Vice Presidente della Regione Prof. Armao con la mia documentazione e tante nozioni in più. Il nostro incontro segna in me una grande speranza , mi assicura che il centro destra voterà a favore e che lui stesso ha a cuore la salvezza dell’immobile. Ma non sono ancora convinta. Ho la certezza del movimento cinque stelle e del centro destra , manca il Pd . Tutti devono votare a favore dell’emendamento e nonostante sia stato fatto un lavoro straordinario da parte dei capogruppo degli schieramenti sopra citati e delle massime autorità , io voglio avere anche l’opinione del PD… É solo una mia questione personale , l’ultima fatica. Chiamo quindi all’On. Carmelo Miceli deputato parlamentare del Pd, nonché segretario provinciale Pd ,e gli invio la documentazione inerente all’edificio in pericolo. Anche lui capisce l’importanza del recupero di un bene così prezioso, l’ultimo superstite del Liberty di via Notarbartolo in totale degrado. Mi conferma che anche il Pd voterà a favore. Ventotto aprile la finanziaria Si sta chiudendo …Sono ore di agitazione ,sigarette accese e spente ,insonnia e pensieri per me. Finché … domenica 29 aprile ore 1.30 del mattina mi arriva un messaggio su Facebook dall’On Armao : ” Approvato! Beatrice” … Villino Messina Verderame é salvo!   Presto sarà riqualificato illuminato e ridonato alla città. Una cosa é certa , é stata un’odissea durata dieci anni della mia vita ,ma: Ho mantenuto la mia promessa!

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Luigi Piranesi

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