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Casino Campione d’Italia dalla chiusura alle nuove prospettive

di Alberto Gottardo
26-09-2018

Rinasce uno dei casinò più antichi d'Italia

Fino al 27 luglio 2018 il Casinò Campione d'Italia è stato uno dei quattro casinò terrestri italiani. In quella data il Tribunale di Como ha decretato il fallimento della casa da gioco, chiudendo così le porte del Casinò più grande d’Europa, che fino a quel giorno ha dato lavoro a ben 486 persone rimaste, da un giorno all’altro, disoccupate. Il Casino Campione d’Italia, di proprietà del Comune di Campione, è sempre stato in testa alle classifiche italiane sia per quanto riguarda il fatturato annuo che per numero di giocatori. Ma dal 2011 la casa da gioco italiana ha iniziato a far registrare un calo degli incassi che, con il passare del tempo, ha generato molti debiti, portando infine al fallimento notificato nel corso dell’estate. A sorridere di questa situazione sono stati i diretti concorrenti, ovvero le e case da gioco di Lugano e Mendrisio, che nel mese successivo alla chiusura del Casinò di Campione d’Italia hanno fatto registrare un aumento dei clienti e degli incassi compreso tra il 20 e il 30%.

La Storia del Casinò Campione d'Italia fino al 2011

Il Casinò si trova nel Comune di Campione d’Italia, un’enclave italiana in territorio svizzero. La casa da gioco venne fondata nel 1917, durante la Prima Guerra Mondiale, con l’obiettivo di mascherare delle attività di spionaggio militare. Fu Amerigo Marazzi, un architetto di Lugano, a firmare il progetto del Casinò, che dopo appena due anni chiuse i battenti. Il Casinò Campione d'Italia riaprì ufficialmente al pubblico il 2 marzo del 1933, diventando nel corso degli anni un punto di riferimento per il gioco d’azzardo in Italia. L’attuale sede della casa da gioco, che lo ha reso il Casinò più grande d’Europa per dimensione, venne inaugurata nel 2007. L’imponente progetto realizzato da Mario Botta, un architetto di fama mondiale, ha dato vita ad un edificio che si sviluppa su 9 piani per un totale di 55.000 metri quadrati. Una parte della nuova sede del Casinò venne progettata per ospitare spettacoli, concerti e gran galà, oltre che diversi servizi di ristorazione.

La crisi del 2011 ed il fallimento

Nel 2011 la casa da gioco di proprietà del Comune di Campione ha iniziato a far registrare il primo significativo calo degli incassi. Negli anni successivi il trend non si è invertito, e la situazione è diventata sempre più difficile. Il Casinò è sempre stato il motore dell’economia del Comune di Campione d’Italia, che utilizzava parte dei soldi incassati dalla casa da gioco per ripianare i conti comunali. Questo “gioco” ha penalizzato la casa da gioco, che in una situazione normale, senza dover pagare dazio al Comune, sarebbe ancora in grado di produrre utili.

Le offerte per il gioco d’azzardo

Il Casinò Campione d'Italia proponeva ai propri clienti una grande varietà di giochi: roulette, slot machine, giochi di carte, tra cui anche molte varianti del poker. Nei primi due piani della casa da gioco c’erano 778 slot machines, la maggior parte delle quali di ultima generazione, mentre nei piani superiori erano distribuite le varie sale da gioco. L’attrazione principale del Casinò negli ultimi anni era il poker, proposto in molte varianti, con il Texas Hold’em a farla da padrone assoluto. Nei tavoli da gioco dedicati al poker i clienti si potevano sedere per partecipare sia ai classici cash game che ai tornei che periodicamente venivano organizzati dalla casa da gioco. Tra i giochi d’azzardo, il più amato dai clienti del Casinò Campione d’Italia è sempre stato la roulette, presente sia nella versione francese che in quella americana (la Fair Roulette). All’interno del Casinò era presente anche una sala scommesse attrezzata con videowall, dove gli scommettitori potevano seguire gli eventi sportivi in diretta.

Il futuro del Casinò

La location dove ha aveva sede il Casinò Campione d’Italia è attualmente abbandonata. Il Comune, che ne è proprietario, ha già registrato l’interesse di molti imprenditori che hanno in mente molti progetti per riqualificare lo stabile progettato da Mario Botta. Solo una cosa è certa: il Casinò Campione d’Italia ormai ha cessato di esistere e non tornerà più.

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