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di Alessia Ferraro
24-06-2020

L’arte è la capacità che ogni essere umano ha di guardare al mondo con raffinata curiosità, l’artista è colui che sa tradurre questa curiosità in qualcosa destinato ad eternarla.

Irriverente e coraggiosa è l’espressione artistica. Circonda l’essere umano da quando ha messo piede sulla terra, lo spinge ad alzare la testa per essere osservata, rintraccia i suoi schemi visivi, li nobilita. Spinge prepotente alla riflessione, alla riconoscibilità di se stessi. Nella, fin troppo spesso, nostra limitata capacità cognitiva, tendiamo a circoscrivere l’arte nella finita opera che troviamo in galleria, o nella teca di un museo, dimentichi di come sia, invece, ascrivibile a tutta la bellezza che ci circonda e ci ispira. L’arte è la capacità che ogni essere umano ha di guardare al mondo con raffinata curiosità, l’artista è colui che sa tradurre questa curiosità in qualcosa destinato ad eternarla. Emanuele Marchesini inizia ad indagare la realtà che lo circonda, partendo dal suo lavoro e dai materiali che conosce tecnicamente e che tratta quotidianamente, l’uva e il legno. Il rispetto per materie prime cosí pregiate, lo porta a creare opere in cui la conoscenza immaginativa della collettività si tramuta in esperienza, in visione razionale. Ci lascia assaporare la materia finita mentre ci racconta la sua storia. Un invito a non fermarsi all’apparenza, all’oniricità della narrazione ma ad approfondire la vita calandosi nella sua, talvolta perfino oscura, materia per coglierne il fascino. Roberto Pallestrong, abile ceramista, espone le sue preziose incisioni. Quattro diverse tecniche di realizzazione, acquaforte, altorilievo e puntasecca e una novità per la prima volta esposta al pubblico. Il punto di partenza è una fotografia, scattata dall’artista, che va successivamente ad incidervi per riprendere il progetto della decorazione della ceramica. Alla base dalla sua creatività vi è l’entusiasmo per le piccole ma affascinanti imperfezioni che avvolgono le cose, come le macchie, la ruggine, le irregolarità. Encomiabile la capacità di questo artista nel nobilitare dettagli che, per la maggior parte delle persone, passano inosservati. Vertiginoso e ambizioso lo sguardo di Alessandro Rapesta che avvolge le architetture e le restituisce al pubblico donandole una spettacolarità in grado di esaltarne massimamente ogni curva, ogni linea. Interessante l’uso che fa della luce, medium scultoreo che, talvolta sottolinea, talvolta alleggerisce, una realtà che svetta e si allunga prepotente dinnanzi ai nostri occhi. Un’attenzione millimetrica e certosina che cattura il visitatore in una labirintica e suggestiva danza visivia. Alessia Ferraro (IkiGai Art Gallery Director)

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Alessia Ferraro

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www.ikigaiartgallery.com

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