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Il TEMPO alla Colombara
di Luna Pozzati26-06-2018
Giovan Battista Viotti rivive alla Tenuta Colombara con Guido e Giulia Maria Rimonda, la Camerata Ducale, Giovanni Mongiano e Matteo Veltro
Sabato 23 giugno alla Tenuta Colombara di Livorno Ferraris è stato presentato il libro di Cele Bellardone e Dino Boffa, edito da Effedì, “Storia di un Libro”, una storia di amicizia vissuta con Gianni Berengo Gardin e con i Rondolino da cui è nata una vera e propria opera fotografica. Il “filo rosso” della giornata alla Colombara è stata la memoria. Una memoria che dapprima ha ripreso vita negli ambienti del dormitorio delle mondine, carichi di voci e di ricordi: qui, Mario Donato, che quell'epoca ha vissuto in prima persona, ha raccontato in modo brillante e piacevole episodi di un mondo perduto, eppure ancora vivo e presente; nello stesso tempo, Giulia Maria Rimonda, giovanissima figlia d'arte – il padre è infatti Guido Rimonda, altro protagonista della giornata – ha fatto rivivere con il suo violino le lontane ed evocative atmosfere della II Partita di J. S. Bach. Poi, nei monumentali ambienti delle antiche stalle della Colombara, la memoria ha davvero preso forma e voce. Giovanni Mongiano, con una verve interpretativa unica, ha infatti ridato vita a Giovan Battista Viotti, illustre figlio del Vercellese, ripercorrendo con sottile ironia le tappe di una vita tormentata e avventurosa. Un'esistenza vissuta nel segno della musica, naturalmente. E solo Guido Rimonda, grande violinista e interprete viottiano per eccellenza, poteva – affiancato dalla figlia Giulia Maria e dall'Orchestra Camerata Ducale – impersonare Viotti, esprimendo l'anima della sua musica. In un susseguirsi di brani a volte struggenti e altre scintillanti di raffinato virtuosismo, nelle antiche stalle – che hanno rivelato nell'occasione un'acustica perfetta per esaltare il suono dell'inestimabile Stradivari 1721 “Leclair”, detto “Le violon noir” – gli spettatori sono stati trascinati dalle note e dalle emozioni. Il tutto con un piacevole quanto inatteso intermezzo, nel quale Simone Bodo ha presentato con il ballerino Matteo Veltro il risultato di un'operazione che sa di amore per il passato e passione per il presente: l'antica maglia citata in una lettera di Viotti, un capo che accompagnò il grande vercellese nei suoi viaggi in tutta Europa, rivive infatti oggi grazie ad Alessandrosimoni, eccellenza della maglieria italiana e fiore all'occhiello del territorio. Degna conclusione di una giornata nella quale ieri e oggi, storia e attualità, eredità del passato e valorizzazione del presente si sono intrecciati in perfetta armonia.
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