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MELEGA: CON IL BARTER SOSTENIAMO LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE IN DIFFICOLTA'

di Francesco Coltellacci
10-03-2020

La maggior parte delle piccole e medie imprese, già stremate dal sistema economico avverso, hanno accusato un colpo mortale con le disposizioni governative necessarie al contenimento del contagio da Coronavirus. Esiste uno strumento, antico per ispirazione ma moderno per modalità applicative, che può rappresentare un po' di ossigeno per la liquidità delle nostre aziende: il BARTER

Marco Melega è senza dubbio uno dei più controversi e noti imprenditori nazionali che hanno rappresentato il pionierismo nel coraggioso mercato delle “complementary currencies” made in Italy. “Lo scorso anno abbiamo effettuato scambi per un controvalore di 170 milioni di euro, con circa 45 mila transazioni” replicava a Sergio Luciano in un’intervista ad Economy Mag lo scorso Luglio 2019. Si riferiva al circuito bexb, rappresentato e gestito da BEXB Spa, azienda bresciana di cui il Melega detiene la maggioranza attraverso la propria holding. Ad oggi le imprese che compongono il circuito bexb sono oltre 4.000, “il circuito di moneta complementare più esteso d’Italia”, piccole e medie realtà principalmente. A cui si aggiungono le imprese ed i consumatori che formano attualmente il sardo circuito Sardex, altro punto di riferimento italiano nel contesto del mercato del "corporate barter" che lo scorso settembre 2019 ha festeggiato quota 500 milioni di euro di transazioni in circa 10 anni. Numeri che parrebbero importanti, ma che nella realtà dei fatti non raggiungono la sufficienza. La somma di tutti gli aderenti alle realtà italiane di corporate barter non è ancora riuscita a raggiungere quella “massa critica” che consentirebbe davvero di impattare nell’ economia del nostro Paese e favorire sensibilmente lo sviluppo delle pmi.  Questione di diffidenza. L’ Euro è sempre Euro. Eppure il barter in un tessuto aziendale come quello italiano potrebbe davvero costituire un toccasana, ovvero donare quella capacità di spesa in più che consentirebbe di preservare la liquidità aziendale. Anche e soprattutto in un' epoca di eccezionale crisi come questa in cui da unico padrone delle nostre economie lo fa il malvagio Covid-19, a dispetto della BCE. D’altra parte il barter è uno strumento utilizzato in modo ormai consolidato nel settore pubblicitario. Come riportato sul sito [a]https://mediabarter.online/|mediabarter.online[/a] si stima che nel 2019 oltre 1 miliardo di euro di fatturato pubblicitario sia stato realizzato con questa formula. Perché non orientarsi ad approcciarlo come complemento nella gestione delle finanze delle nostre aziende? 

Oggi vi sono altre priorità è vero, la salute in primis. D’ altra parte quale miglior momento per acquisire consapevolezza, riflettere e cambiare abitudini, atteggiamento mentale. Attendiamo che questo brutto momento passi ed impegniamoci tutti per fronteggiare il contagio da Coronavirus. Nel frattempo informiamoci e prepariamoci. Dobbiamo pensare a come riprogrammare la ripartenza delle nostre attività, che dovranno essere migliori di prima.
In tutti i sensi.

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