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STENA NON SI E’ MAI FERMATA
di roberta Marcazzan08-05-2020
E SI PREPARA ALLA FASE 2 CON UN PROTOCOLLO A PROVA DI CORONA VIRUS E CON LE PERSONE AL CENTRO.
La salute al primo posto ma altrettanto importante la continuità e la garanzia del lavoro o ancor meglio l’opportunità di trovarne uno nuovo. Tutto questo accade in STENA impegnata ad armonizzare gli obiettivi sociali con quelli economici, con la finalità di preservare il patrimonio ambientale, sociale e umano.
Per questo STENA NON SI È MAI FERMATA e ora si presenta ai blocchi di partenza della Fase 2 pronta ad applicare un Protocollo innovativo che proteggerà la salute dei dipendenti, delle loro famiglie, dei lavoratori interinali, degli appaltatori, dei fornitori, dei clienti, degli abitanti delle zone prossime agli impianti e di tutti coloro che vengono in visita. STENA non ha atteso un obbligo e volontariamente, ha investito importanti risorse per definire e attivare il Protocollo, sviluppato insieme ad accreditati esperti dell’ambiente medico e legale e condiviso con gli Stakeholders. Multinazionale svedese da circa 2,7 miliardi di euro, 19.000 dipendenti, più di 6.000.000 di tonnellate di rifiuti trattati per il riciclo, STENA ricava da questi: metalli preziosi, alluminio, acciaio, ferro, plastiche e tante altre risorse che diventano materie prime seconde, un ruolo fondamentale nella corsa alla protezione dell’ambiente.
Ci siamo fatti guidare dall’amministratore delegato Giuseppe Piardi in un viaggio virtuale nel layout del nuovo Protocollo e abbiamo visto come si trasformeranno gli spazi di lavoro negli uffici, negli impianti e quelli di accesso agli impianti stessi situati in Cavenago (MB) Carpi (MO) e Angiari (VR). Qui ancora oggi si continuano a progettate i futuri sviluppi di nuove filiere di riciclo. Erano già state adottate tutte le procedure previste per legge: turni, ampliamento delle distanze tra le persone, riprogettazione degli spazi lavorativi, sanificazioni e dotazioni di sistemi protettivi quali barriere divisorie all’interno degli uffici, dispensatori di igienizzanti, etc. A questi si aggiungeranno le complesse e severe procedure che da qui alla fine di maggio si implementeranno sulle linee guida del nuovo Protocollo. Anche il sistema industriale delle economie circolari infatti ha dovuto e deve affrontare le difficoltà del momento con il vantaggio di essere per natura già quotidianamente impegnato in una cura maniacale della sicurezza in tutti i suoi aspetti. “Sicurezza è una parola chiave delle nostre attività, continua il dott. Piardi, siamo abituati a gestirla. Questo non è un lavoro facile, non si improvvisa. Credo si possa dire che le aziende impegnate nell’ economie circolari siamo tra le più controllate tra le industrie e questo ci fa piacere.” Approfondiamo allora il Protocollo attraverso le testimonianze dei rappresentanti del Comitato di Gestione del Protocollo, quali il dott. Giuseppe Piardi, il Dr. Princivalle coordinatore dei Medici Competenti degli impianti Stena e l’ing. Martina Scoponi RSSP e Covid manager coadiuvata dall’ing. Evelin Pareschi, la dott. sa Elena Diliberto HR manager, dott. Alberto Perali CFO ai quali si aggiunge il consulente Avv. Mara Chilosi esperta in temi ambientali.
Si parte dalle modifiche degli ambienti destinate a migliorare gli spazi lavorativi per arrivare entro la fine di maggio all’installazione dei tornelli in ingresso e dei sistemi di controllo installati sui portali con specifiche telecamere in grado di misurare la temperatura corporea. Questi dati ci permetteranno di consentire o meno l’accesso ma sempre nel totale rispetto della privacy. La seconda fase avrà invece avvio al momento della disponibilità di test sierologici affidabili rispetto alle indicazioni che ancora devono essere approfondite a livello nazionale. Due i filoni, uno dedicato ai controlli in ingresso ed alle necessarie modifiche degli impianti per il rispetto delle misure di distanziamento ed evitare assembramenti.
Il secondo filone è invece quello della valutazione della situazione epidemiologica dei lavoratori attraverso test sierologici condotti dietro coordinamento dei Medici Competenti. Questa attività che andremo a proporre ai dipendenti, ci racconta l’ing. Martina Scoponi e, assoluta novità, anche ai loro familiari, è effettuata esclusivamente su base volontaria con l’approvazione dei diretti interessati ai quali verrà preventivamente richiesta autorizzazione. Un impegno importante che ci sentiamo di condividere per ridurre ogni rischio di contagio e per proteggere le persone che insieme a noi danno vita ai progetti STENA e li rendono possibili. Saranno infatti effettuati test sierologici periodici in collaborazione con il servizio sanitario nazionale, per intercettare contagi e gestire situazioni di fragilità. Per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro, il “lavoro agile” verrà utilizzato per tutti coloro che possono svolgere la mansione in remoto. Per i dipendenti che accedono agli impianti, oltre alla misura della temperatura, sono state adottate misure stringenti per il distanziamento sociale, la pulizia e sanificazione dei locali e in ultimo l’utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI).
”Tutto questo lo abbiamo fatto per le nostre persone che sono e restano la nostra risorsa più importante e proprio a loro chiediamo di aiutarci nella gestione di questo processo per il bene di tutti e delle comunità che ci ospitano.” Il dott. Piardi auspica la massima collaborazione e impegno di tutta la “popolazione Stena” e delle autorità al fine di una ordinata e sicura ripresa delle attività. STENA ci ha dimostrato anche qui un grande orgoglio e la volontà di eccellere con un approccio etico che mette le persone e il loro lavoro al centro.
Per questo STENA NON SI È MAI FERMATA e ora si presenta ai blocchi di partenza della Fase 2 pronta ad applicare un Protocollo innovativo che proteggerà la salute dei dipendenti, delle loro famiglie, dei lavoratori interinali, degli appaltatori, dei fornitori, dei clienti, degli abitanti delle zone prossime agli impianti e di tutti coloro che vengono in visita. STENA non ha atteso un obbligo e volontariamente, ha investito importanti risorse per definire e attivare il Protocollo, sviluppato insieme ad accreditati esperti dell’ambiente medico e legale e condiviso con gli Stakeholders. Multinazionale svedese da circa 2,7 miliardi di euro, 19.000 dipendenti, più di 6.000.000 di tonnellate di rifiuti trattati per il riciclo, STENA ricava da questi: metalli preziosi, alluminio, acciaio, ferro, plastiche e tante altre risorse che diventano materie prime seconde, un ruolo fondamentale nella corsa alla protezione dell’ambiente.
Ci siamo fatti guidare dall’amministratore delegato Giuseppe Piardi in un viaggio virtuale nel layout del nuovo Protocollo e abbiamo visto come si trasformeranno gli spazi di lavoro negli uffici, negli impianti e quelli di accesso agli impianti stessi situati in Cavenago (MB) Carpi (MO) e Angiari (VR). Qui ancora oggi si continuano a progettate i futuri sviluppi di nuove filiere di riciclo. Erano già state adottate tutte le procedure previste per legge: turni, ampliamento delle distanze tra le persone, riprogettazione degli spazi lavorativi, sanificazioni e dotazioni di sistemi protettivi quali barriere divisorie all’interno degli uffici, dispensatori di igienizzanti, etc. A questi si aggiungeranno le complesse e severe procedure che da qui alla fine di maggio si implementeranno sulle linee guida del nuovo Protocollo. Anche il sistema industriale delle economie circolari infatti ha dovuto e deve affrontare le difficoltà del momento con il vantaggio di essere per natura già quotidianamente impegnato in una cura maniacale della sicurezza in tutti i suoi aspetti. “Sicurezza è una parola chiave delle nostre attività, continua il dott. Piardi, siamo abituati a gestirla. Questo non è un lavoro facile, non si improvvisa. Credo si possa dire che le aziende impegnate nell’ economie circolari siamo tra le più controllate tra le industrie e questo ci fa piacere.” Approfondiamo allora il Protocollo attraverso le testimonianze dei rappresentanti del Comitato di Gestione del Protocollo, quali il dott. Giuseppe Piardi, il Dr. Princivalle coordinatore dei Medici Competenti degli impianti Stena e l’ing. Martina Scoponi RSSP e Covid manager coadiuvata dall’ing. Evelin Pareschi, la dott. sa Elena Diliberto HR manager, dott. Alberto Perali CFO ai quali si aggiunge il consulente Avv. Mara Chilosi esperta in temi ambientali.
Si parte dalle modifiche degli ambienti destinate a migliorare gli spazi lavorativi per arrivare entro la fine di maggio all’installazione dei tornelli in ingresso e dei sistemi di controllo installati sui portali con specifiche telecamere in grado di misurare la temperatura corporea. Questi dati ci permetteranno di consentire o meno l’accesso ma sempre nel totale rispetto della privacy. La seconda fase avrà invece avvio al momento della disponibilità di test sierologici affidabili rispetto alle indicazioni che ancora devono essere approfondite a livello nazionale. Due i filoni, uno dedicato ai controlli in ingresso ed alle necessarie modifiche degli impianti per il rispetto delle misure di distanziamento ed evitare assembramenti.
Il secondo filone è invece quello della valutazione della situazione epidemiologica dei lavoratori attraverso test sierologici condotti dietro coordinamento dei Medici Competenti. Questa attività che andremo a proporre ai dipendenti, ci racconta l’ing. Martina Scoponi e, assoluta novità, anche ai loro familiari, è effettuata esclusivamente su base volontaria con l’approvazione dei diretti interessati ai quali verrà preventivamente richiesta autorizzazione. Un impegno importante che ci sentiamo di condividere per ridurre ogni rischio di contagio e per proteggere le persone che insieme a noi danno vita ai progetti STENA e li rendono possibili. Saranno infatti effettuati test sierologici periodici in collaborazione con il servizio sanitario nazionale, per intercettare contagi e gestire situazioni di fragilità. Per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro, il “lavoro agile” verrà utilizzato per tutti coloro che possono svolgere la mansione in remoto. Per i dipendenti che accedono agli impianti, oltre alla misura della temperatura, sono state adottate misure stringenti per il distanziamento sociale, la pulizia e sanificazione dei locali e in ultimo l’utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI).
”Tutto questo lo abbiamo fatto per le nostre persone che sono e restano la nostra risorsa più importante e proprio a loro chiediamo di aiutarci nella gestione di questo processo per il bene di tutti e delle comunità che ci ospitano.” Il dott. Piardi auspica la massima collaborazione e impegno di tutta la “popolazione Stena” e delle autorità al fine di una ordinata e sicura ripresa delle attività. STENA ci ha dimostrato anche qui un grande orgoglio e la volontà di eccellere con un approccio etico che mette le persone e il loro lavoro al centro.
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